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Croce Nera d’Austria e Alpini onorano la tomba del Leutnant Kaiserschützen Otto Jank.

A Milazzo una bella storia che continua da cento anni: l’onorificenza “Ehrenkreuz” conferita alla signora Carmela Formica.

La storia da libro "Cuore" è stata raccontata dalla Signora Carmela Formica, discendente della crocerossina austriaca Maria Wegscheider: “Mia nonna Maria ci portava al cimitero di Milazzo per fare visita ai familiari e prima di uscire si fermava sempre a lasciare dei fiori sulla tomba del Leutnant Kaiserschützen Otto Jank. Per noi Otto, da sempre, è come un familiare. Dopo la morte della nonna Maria ha continuato mia madre ed adesso io e i miei figli. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo con il cuore. Ringrazio la Croce Nera d’Austria per l’onorificenza che dedico a mia nonna Maria; sono onorata, felice e commossa”.

La visita a Milazzo del rappresentante della Croce Nera d’Austria Comm. Diego D’Agostino, accompagnato dalla delegazione di Alpini di Messina composta da: Salvatore Maio, Giuseppe Minissale Capo Gruppo di Messina e responsabile assieme a Domenico Interdonato della Croce Nera d'Austria in Sicilia (cui si è unito l’Alpino Luciano Battaglia, Gruppo Alpini di Albiate, Sezione Monza Brianza) è iniziata con la deposizione di un cuscino di fiori con i colori della bandiera austriaca sulla tomba del leutnant Kaiserschützen Otto Jank presso il locale cimitero comunale. Presenti la Signora Carmela Formica con la figlia e l’avv. Maria Rosaria Cusumano.

Successivamente la delegazione si è trasferita presso il Palazzo Comunale di Milazzo dove Il Sindaco ha dato il benvenuto alla delegazione e si è complimentato con la Signora Formica prima di dare avvio alla cerimonia del conferimento dell’onorificenza “Ehrenkreuz”. Presenti anche gli Assessori Antonio Nicosia e Franco Mario Coppolino.

L’attestato della onorificenza “Ehrenkreuz”, la medaglia con relativa clip per appunta, è stata consegnata dal Comm. D’Agostino, il quale ha ringraziato la signora Formica Carmela per la cura ed attenzione con la quale, Lei e i suoi familiari, da oltre cento anni, custodiscono la tomba del leutnant Kaiserschützen Otto Jank. A seguire, il Comm. D’Agostino, ha espresso ringraziamenti al Sig. Sindaco per l’ospitalità, al dott. Maio per l’organizzazione dell’evento e agli Alpini di Messina. D’Agostino inoltre ha ricordato i compiti della Croce Nera d’Austria, la quale è un ente morale fondato nel 1919, che collabora con il Ministero della Difesa austriaco con lo scopo di preservare, curare e dare degna sepoltura ai militari austriaci caduti nei conflitti mondiali in Austria e all’estero.

La tomba del leutnant Kaiserschützen Otto Jank, prigioniero austriaco deceduto a Milazzo, all’età di 24 anni, l’11 giugno 1919, è stata ritrovata durante una delle attività di ricerca effettuata dagli Alpini, in collaborazione con i responsabili in Sicilia della Croce Nera d'Austria.

Il milazzese Salvatore Maio, geologo di professione e cuore Alpino, ha dichiarato: "Sapevo dell'esistenza di un militare austriaco sepolto a Milazzo, ho pensato di andare a trovarlo nel mese di ottobre 2018, nella parte ove si trovano le sepolture più antiche. La presenza dei fiori ha attirato la mia attenzione e sulla lapide ho letto ‘Leutnant Otto Jank 1895 – 1919 Die Kameraden’. Sul foglio matricolare si legge sottotenente delle Truppe da Montagna, nato a Vienna nel 1895, catturato al fronte durante la prima guerra mondiale, detenuto nel campo di prigionia allestito all’interno del castello di Milazzo e deceduto per malattia (forse la Spagnola). Ho capito che c'era qualcuno che accudiva la tomba, particolare confermato pure dal custode, per cui ho pensato di lasciare sulla sepoltura due biglietti, con l’indicazione Gruppo Alpini di Messina e il mio numero di telefono. Dopo circa dieci giorni ho ricevuto la telefonata dalla signora Carmela Formica, la quale mi ha raccontato con commozione la storia della nonna, la crocerossina Maria Wegscheider nata a Obermillstall (Austria) il 29 luglio 1900, la quale viene a sapere del militare austriaco sepolto lontano da casa, lo va a trovare e decide di adottarlo come un familiare".

Il suo esempio trova continuità nel sentimento di “pietas umana” della figlia Rosa e, dopo la morte di quest’ultima, avvenuta nel 2012, nella nipote Carmela Formica.





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